Rifacimento Coperture Rurali E Vincolate
La copertura è l’elemento di fabbrica che, di fatto, costituisce una delle parti più importanti dell’edificio. Se il corpo edilizio è di vecchia fattura, questo elemento può rivestire, inoltre, un ruolo di assoluto rilievo storico e architettonico.
La Moroni coperture, grazie all'esperienza pluriennale nel settore è in grado di soddisfare a 360° qualsiasi problematica o esigenza del cliente, fornendo oltre alla copertura le opere di lattoneria e le necessarie assistenze murarie, potendo contare sul proprio personale altamente e sulle proprie attrezzature, sempre all’avanguardia e in costante aggiornamento.
Tra le prime condizioni dal rispettare, per restauri conservativi, vi è la necessità di non variare la geometria della copertura originaria (come ad esempio trasformare un tetto a padiglione con uno a due falde), e di rispettare, con interventi mirati, i materiali costruttivi originari (travi di legno, tegole, coppi, ecc..); è evidente che, alla presenza di opere architettoniche di assoluto rilievo storico, non si può parlare di sostituzione di elementi costruttivi originari, ma d’interventi integrativi o di restauro ligneo. Quest’ultimo procedimento, tra l'altro, è richiesto per opere monumentali, come ad esempio per le chiese o edifici storici, ma non è giustificabile (economicamente) per edilizia di tipo minore.
Per questo genere d’interventi, e solo chiaramente per particolari condizioni di degrado delle strutture (legno marcio, parti lesionate, ecc.), si preferisce la totale sostituzione degli elementi con altri analoghi dello stesso materiale.
Rispettare la tipologia architettonica di un edificio, soprattutto se rurale, significa essenzialmente porre una grande attenzione al riuso dei materiali originari di costruzione. Oltre ad essere una questione di sensibilità è anche un elemento economico importante per valorizzare realmente i vecchi edifici rurali.
Quando si deve restaurare un vecchio edificio rurale, bisogna innanzitutto verificarne le condizioni statiche. In ogni caso, a meno che l’edificio non sia in condizioni pessime, si deve cercare di intervenire il meno possibile e tuttavia, alcuni provvedimenti sono indispensabili. Il principio base, come detto, è quello di intervenire con materiali il più possibile naturali e locali o di riutilizzare al meglio i materiali originari.
I tetti in legno tradizionali venivano in genere realizzati secondo due possibili criteri organizzativi della grossa orditura strutturale:
- tetti alla piemontese
- tetti alla lombarda
I tetti alla piemontese hanno elementi della grossa orditura inclinati (falsi puntoni o paradossi) e non vincolati mediante catene lignee o metalliche atte ad eliminarne l’azione orizzontale all’appoggio inferiore e sono quindi strutture spingenti.
Nei tetti alla lombarda gli elementi della grossa orditura sono paralleli alla linea di gronda e quindi orizzontali (terzere) o inclinati ma vincolati con catene lignee o metalliche atte ad eliminarne l’azione orizzontale all’appoggio inferiore (puntoni di capriate o di capriate zoppe). I tetti alla lombarda sono quindi di norma strutture non spingenti.